Il Milan batte per 4-2 il Boca Juniors e si aggiudica il Mondiale per Club, il quarto della sua storia, il diciottesimo trofeo internazionale che rende la squadra rossonera la più titolata al mondo.
Si chiude così nel migliore dei modi il fantastico 2007 del Diavolo, iniziato con la finale di Champions League ad Atene, proseguito con la Supercoppa a Montecarlo e terminato con il trionfo di Yokohama, degna vendetta della sconfitta patita contro gli argentini nel 2003 e gran regalo per il 108° compleanno della società di Via Turati.
Dopo un primo tempo luci e ombre, il Milan si è scatenato nella ripresa e dal 2-1 ha dominato la sfida con un Kakà stellare che ha sfruttato al meglio gli spazi lasciati dai sudamericani, costretti a scoprirsi per cercare il pareggio.
La partita. Ancelotti presenta tre novità nel suo 4-3-2-1 rispetto alla semifinale: Bonera e Maldini come terzini "bloccati" al posto di Oddo e Jankulovski per fornire maggiori garanzie in fase di copertura e Inzaghi punta al posto di Gilardino. Per il resto, invece, tutto confermato, da Dida al duo Seedorf-Kakà come fantasisti. Nel Boca Juniors, Russo si affida al solito 4-4-2, Gonzalez e Cardozo sulle fasce di centrocampo e Palermo e Palacio coppia d'attacco.
La prima occasione è per il Milan al 5°: assist di Seedorf e diagonale di Inzaghi da posizione defilata fuori non di molto. La replica argentina arriva sei minuti dopo: cross dalla sinistra, Dida esce a vuoto e Gonzalez non trova la porta con un destro rasoterra.
Intorno al 20° è ancora Milan: tiro sbagliato di Maldini che si trasforma in un assist per Kakà ma la conclusione del brasiliano da dentro l'area viene respinta in extremis da Morel Rodriguez. Due minuti dopo i rossoneri passano in vantaggio: lunga fuga di Kakà, primo tiro ribattuto e secondo che si trasforma in assist per il solito Inzaghi, che insacca da centroarea.
Nemmeno il tempo di festeggiare che il Boca pareggia: corner battuto in velocità, cross in mezzo e Palacio, lasciato incredibilmente solo da Bonera, incorna alle spalle dell'incolpevole Dida da dentro l'area piccola. Il gol subito intontisce i rossoneri, che al 25° rischiano il secondo gol in fotocopia: cross di Morel Rodriguez dalla sinistra e Gonzalez, dimenticato da tutti, devia di testa sul fondo da buona posizione.
Il pericolo corso blocca mentalmente il Milan: gli esterni non spingono mai insieme, Seedorf va a intermittenza e non torna mai a difendere creando problemi al centrocampo e Kakà, peraltro non al meglio per un taglio al piede e seguito come un'ombra da Battaglia, non riesce da solo a creare grattacapi ad una difesa argentina non irresistibile ma sempre in superiorità numerica.
L'unica vera occasione fino all'intervallo è così un episodio dubbio in area argentina: corner di Pirlo e Ambrosini, che si apprestava a colpire di testa dal limite dell'area piccola, cade dopo un contatto quantomeno dubbio con Maidana che lascia l'impressione del rigore. L'arbitro messicano Moreno lascia correre e così le due squadre vanno al riposo sull'1-1.
Il secondo tempo si apre senza cambi ma il Milan, come contro gli Urawa, sembra più deciso e al 49° torna in vantaggio: punizione dalla destra di Pirlo, Ambrosini non trova la deviazione ma alle sue spalle arriva Nesta che da centroarea scaglia in rete la palla con una conclusione imparabile.
La reazione del Boca si concretizza al 59° in un destro dalla distanza di Ibarra che coglie il palo, il Milan capisce che non c'è troppo da scherzare e al 61° chiude virtualmente i giochi: fuga di cinquanta metri di Kakà, che entra in area argentina e batte un non impeccabile Caranta con un sinistro che passa tra le gambe del portiere.
Quattro minuti dopo Ancelotti toglie un claudicante Gattuso ed inserisce Emerson passando definitivamente al 4-4-1-1 mentre nel Boca Russo prova a mettere sul piatto le carte Ledesma e Gracian per Gonzalez e Cardozo. In realtà gli Xeneizes non riescono ad andare oltre un destro alto di Palacio da dentro l'area e al 71° arriva il poker: veloce contropiede rossonero, tocco di Seedorf per Kakà in area e ulteriore passaggio in mezzo per Inzaghi, che solo davanti a Caranta insacca di destro per la doppietta personale.
La rete chiude definitivamente i giochi e nemmeno l'espulsione di Kaladze per un fallo su Gracian e il secondo gol del Boca con Ledesma (tiro da dentro l'area deviato da Ambrosini alle spalle di Dida) riescono a rovinare la festa mondiale dei rossoneri.
